Guy Delisle – Cronache di Gerusalemme (2011)

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CRONACHE-DI-GERUSALEMME001Chi: Uno dei più grandi esponenti del graphic journalism, testimone di realtà diverse e spesso lontane. Dopo Shenzhen, Pyongyang e Cronache Birmane Guy Delisle ha dato alle stampe Cronache di Gerusalemme, racconto di un anno vissuto dall’autore al seguito della moglie e di Medici senza Frontiere nella città tartassata dallo scontro e dalle divisioni tra ebrei e arabi. Il fumetto ha vinto il premio come migliore opera al “Festival international de la bande dessinée d’Angoulême”, il più grande evento fumettistico d’Europa.

Cosa: Da Agosto 2008 a Luglio 2009, un viaggio lungo un anno attraverso le infinite contraddizioni di una terra bellissima ma ferita nel suo orgoglio più profondo dai conflitti infiniti della sua gente. Il fumettista canadese si muove con occhio curioso e attento e fotografa il meglio e il peggio della realtà che lo circonda. Il suo vuole essere un racconto di fatti e luoghi, di popoli e culture millenarie. Delisle è protagonista stesso dei fatti che racconta, testimone spaesato, insieme alla sua famiglia e alle tante persone che incontrerà lungo il suo viaggio, di un mondo che credeva diverso e che lo sorprende – in negativo e in positivo – ogni giorno di più. A prevalere non sono valutazioni e pensieri critici, ma ironia e humor, sempre delicati e mai fuori luogo. Lo stile dell’autore è semplice e lineare, le tavole hanno una suddivisione precisa e simmetrica e il disegno è semplice e quasi fanciullesco. Molto curate le rappresentazioni visive dei luoghi simbolo della città e del suo ormai tristemente famoso muro, vera fissazione dell’autore e filo conduttore immaginario di tutta l’opera. La struttura narrativa è simile a quella del più classico diario, con lo scorrere dei mesi a scandire il tempo della storia e gli eventi narrati suddivisi in momenti di diversa lunghezza e importanza, sempre in bilico tra vita quotidiana e grandi tematiche.

Quindi: Un documento giornalistico interessante e ben curato, in bilico tra leggerezza e temi più seri e scottanti. A prevalere è lo stile di un autore bravo e curioso, capace di trasmettere sensazioni e stati d’animo senza alcuna forzatura. Forse troppo lungo e ripetitivo, ma istruttivo ed esaustivo.

Più: Giornalisticamente sublime, semplice e ben raccontato
Meno: Troppo lungo e con un racconto che alla lunga risulta sempre tutto uguale.

Voto: 7