Chi: Creata da David Shore e Paul Attanasio e con un magistrale Hugh Laurie come protagonista, la serie ha avuto un grande seguito in patria ed è stata probabilmente l’ultimo grande successo seriale americano nel nostro Paese, capace di fare ascolti record anche su una rete “difficile” come Canale 5. Il seguito italiano, complice la diffusione sempre più massiccia di download e streaming, è andato via via scemando, senza però intaccarne la continuità della messa in onda, che prosegue ancora oggi con numerose repliche in chiaro e sul satellite.
Cosa: House, M.D. si colloca a metà strada tra medical drama e procedurale criminologico di classico stampo americano. Se l’ambientazione è quella ospedaliera classica con pazienti, dottori e malattie, lo sviluppo delle storie segue lo stilema classico del caso di puntata, con i medici impegnati a risolvere la misteriosa patologia del malato con modi del tutto simili a quelli dei più svariati serial polizieschi (indagini e raccolta prove – ipotesi – errori -intuizioni geniali – risoluzione). Ad essere raccontate sono le vicende del Dr House e del suo multiforme team di collaboratori all’interno di un’immaginaria struttura ospedaliera del New Jersey. La struttura è sempre riconoscibile e l’intreccio si dipana quasi sempre allo stesso modo: questo non ha comunque impedito agli autori di sviluppare con coerenza e a piccoli passi una trama orizzontale solida e ben strutturata, concentrata su House e gli altri protagonisti. Grazie al sapiente utilizzo degli elementi a disposizione e alla bravura dei protagonisti la serie ha mantenuto intatte – pur se con qualche calo fisiologico – tutte le sue qualità, senza mai perdere mordente, rivelandosi sempre avvincente e divertente pur in tutta la ripetitività insita nei suoi meccanismi di base. Non sono mancati episodi speciali, con meccaniche e ambientazioni diverse, tutti qualitativamente eccelsi e splendidamente realizzati. L’elemento che però più di tutti ha permesso alla serie di raggiungere un seguito così ampio è stata probabilmente la complessità del protagonista e la bravura di Laurie nel rendere credibili e drammatiche le sue evoluzioni fisiche e psichiche. Quella di House è stata una figura a lungo discussa, anche a livello morale ed etico; non è un personaggio del tutto negativo, anzi, le sue azioni non sono malvagie ma indirizzate verso il bene (la cura dei pazienti), ma la sua moralità e le sue azioni sono sempre ai limiti della negatività. Il personaggio rifugge volontariamente ogni canone del tipico medico televisivo amorevole e comprensivo verso i pazienti, egli pensa sempre e solo a se stesso, al suo ego e alla sua genialità, il suo rapporto con i malati è semplicemente di tipo intellettivo e mai empatico o sentimentale. La sua misoginia, il suo pessimismo, il cinismo, il suo handicap e il sistematico uso di droghe per combattere il dolore ne hanno fatto uno dei personaggi più influenti – e complessi – della storia televisiva di tutti i tempi.
Quindi: Uno dei pochi prodotti con trama fortemente verticale che è riuscito a mantenersi di alta qualità lungo tutto il suo arco narrativo. L’ironia, i toni spesso fortemente drammatici, un protagonista perfettamente multisfaccettato e un grandissimo Hugh Laurie sono tra gli elementi che rendono piacevole ancora oggi vedere – e rivedere – tutte le 8 stagioni della serie.
Più: Ottimo equilibrio tra trama verticale e orizzontale; attori di grande livello; temi etici e morali discussi con acume e profondità
Meno: A volte troppo ripetitivo e poco realistico
Voto: 8